AttestaNet.it – Attestazioni di Capacità Finanziaria

Attestazioni

Istituti di Vigilanza

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Il problema della sicurezza è molto sentito in questi tempi attuali. Sono sempre più le persone, privati o aziende, che si rivolgono ad istituti di vigilanza per tenere sorvegliate le fabbriche, i condomini, i negozi, i bar, ma anche gli stabilimenti balneari o gli alberghi nel periodo di chiusura. Non bastano le telecamere, alle quali spesso si fa riferimento dopo che gli atti vandalici o i furti sono avvenuti, è necessario intervenire prima che questi fatti accadano. Ecco perché aprire un istituto di vigilanza privata, armata o non armata, può essere un pratico modo per fare business. Che cosa occorre per aprirlo?

Per avviare un istituto di vigilanza privata è necessario ottenere una licenza specifica. Questa viene concessa se:
• sei un cittadino italiano o comunque di un Paese che appartiene alla Comunità Europea;
• sei in possesso di un diploma di scuola media superiore;
• hai già esperienza (documentata) di dirigenza nel settore degli istituti di vigilanza privata.
A proposito di questo requisito, bisogna specificare che è necessario aver diretto – per un periodo non inferiore a tre anni – almeno venti guardie giurate o membri delle Forze dell’ordine. Inoltre devi avere un’esperienza documentata di almeno cinque anni nell’ambito della sicurezza privata e aver abbandonato il servizio da non meno di un anno e non più di quattro anni. E soprattutto, che tu abbia lasciato il lavoro senza demerito. Oltre a questi requisiti, se ne vanno ad aggiungere diversi altri più specifici, reperibili direttamente dal sito della Prefettura, nonché i seguenti:
• Le generalità di chi richiede la licenza, del direttore tecnico e delle altre persone che eventualmente avranno poteri gestionali, amministrativi o direttivi;
• Copia della Carta d’identità e Curriculum del richiedente e degli altri partecipanti all’Istituto;
• Documenti che attestano la capacità tecnica professionale e personale del richiedente e degli altri soggetti partecipanti;
• La composizione proprietaria e organizzativa dell’istituto;
• Partecipazioni in altri istituti (se presenti);
• Indirizzo della sede legale, di quella operativa e di altre eventuali sedi secondarie;
• I rapporti di controllo della proprietà – se presenti – attivi o passivi;
• Il Progetto Tecnico Organizzativo (compilato in base all’allegato C del D.M. 269/2010). Documenti che dimostrano la disponibilità economica indicata nel Progetto Tecnico Organizzativo (referenze bancarie, capitali disponibili, etc.);
• Progetto dei servizi che si vogliono espletare;
• Copia dello Statuto, dell’atto costitutivo e della visura camerale provvista delle autocertificazioni antimafia;
• Se la società è già attiva, bisogna anche allegare ai documenti sopra elencati anche la copia del D.U.R.C.;
• Gli allegati riguardanti gli Istituti di Vigilanza scaricabili dal sito della Prefettura;
• Prospetto delle tariffe che si vogliono applicare per la prestazione dei servizi che s’intendono offrire;
• Certificati che riguardano la sede dell’istituto (come ad esempio il contratto di affitto, la documentazione tecnica della sede operativa, la copia della planimetria, etc.);
• Documenti che attestano il disbrigo degli obblighi previdenziali e assicurativi nei confronti dei dipendenti;
• Documenti che attestano la costituzione delle assicurazioni RCT e RCC e il versamento della cauzione.
Per quanto riguarda la cauzione per gli istituti di vigilanza é obbligatoria per operare come istituto di Vigilanza o di Investigazione in base al D.M 269/2010 dal 15 Marzo 2011.
L’ attestazione di capacità finanziaria viene definita in base alle classi della propria attività, al numero di abitanti della zona di appartenenza e da dove viene svolta la normale operatività quotidiana. La Prefettura di appartenenza richiede una fideiussione bancaria o in alternativa l’attestazione di capacità finanziaria emessa da un istituto regolarmente autorizzato alla emissione di fideiussioni. Oltre all’attestazione di capacità finanziaria rilasciamo la polizza obbligatoria a copertura dei rischi RCT/RCO/RCC.
Gli istituti di vigilanza devono prestare la cauzione, di cui all’art. 137 T.U.L.P.S., secondo gli importi di seguito indicati, in ragione delle classi funzionali di cui all’art. 2, comma 2, punto a) del presente regolamento e del numero di dipendenti in forza:

CLASSE A e/o C
Cauzione: 100.000 euro

CLASSE B
Cauzione: 120.000 euro

CLASSE D e/o E
Cauzione: 150.000 euro

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